Giacomo Papi

Inventario sentimentale

Bagni San Giorgio, ore 21.30

Laterza editore

Saggio

insieme alla presentazione del libro 'I primi tornatorno a nuoto' dello stesso autore

Inventario sentimentale

A parlarne insieme all’autore: Silvia Franceschi

A Bonassola, presso BAGNI SAN GIORGIO, via Fratelli Rezzano.

L’evento è organizzato da Spazio Blue Train e Bagni San Giorgio con la collaborazione de l’Eco di Levanto e della libreria Alphaßeta di Bonassola.

Quello che abbiamo perduto racconta chi siamo.

E a te quali cose mancano di più?

Al fruttivendolo piace fare conversazione mentre pesa i pomodori: «Ha notato che i ragazzini non portano più le scarpe con i lacci? Poi, sfido che non sanno allacciarsele». L’edicolante è turbato dalla scomparsa del portapacchi: «Secondo lei è perché abbiamo meno bagagli o bagagliai più grandi?». Il dentista, trapanando il terzo molare superiore sinistro, sospira: «Ma lo sa che io le rimpiango, le otturazioni d’oro?».

Per tre anni - racconta Giacomo Papi in Inventario sentimentale - ho scritto su D di Repubblica una rubrica intitolata Cose che non vanno più di moda (questo libro nasce così). Per tre anni ho ricevuto consigli, a voce e per lettera, via sms e per email. Posta pneumatica e sciolina, autostop e idrolitina, giornaletti porno e orologi a cucù: non c’è stato gesto, abitudine e oggetto scomparso o in via di estinzione di cui qualcuno non mi abbia pregato di scrivere. Avevo deciso di rivangare il passato, non di provocare un tumulto emotivo. Ma il rimpianto è una specie di droga, dà dipendenza. Se qualcuno, ispirandosi agli Alcolisti, fondasse la Nostalgici anonimi, sarebbe sommerso di richieste perché molti sarebbero entusiasti di sottoporsi a sedute di terapia di gruppo per imparare ad accettare la scomparsa delle cose.
[...]
Questo libro è un inventario di assenze: ci sono portinai, benzinai, semafori, cinema porno, orologiai e stelle cadenti; ci sono matti di paese, bottoni e gomitoli di lana, giochi pericolosi, autostoppisti, autogrill e treni di notte, cartoline e lettere d’amore, almanacchi, cabine del telefono, pensioni, filande, spazzacamini, pompe funebri e cimiteri. C’è molto di quanto non c’è più. È un tentativo di descrivere il tempo in cui abitiamo partendo da quello a cui ha rinunciato. Ma la nostalgia non significa lamentarsi dei tempi che corrono contrapponendoli a un passato migliore. È un metodo per provare a capire quanto ci accade intorno, partendo dalla certezza di essere determinati, sempre, molto più da quanto è accaduto che da quanto è, oppure accadrà.
[...]
Per noi tutto esiste in ritardo, prima di accadere. I libri che leggiamo per capire la realtà, la musica che ascoltiamo per sentirne il suono, i film che andiamo a vedere, eccitati all’idea di tenerci al passo con i tempi, gli abiti che indossiamo orgogliosi di essere alla moda, i leader che votiamo per migliorare il futuro sono progetti, intuizioni e invenzioni vecchi di anni. Come questa parola, che è presente ma è già stata scritta. Come questa pagina, già scritta, che sta per finire

Giacomo Papi è nato a Milano nel 1968. Autore della trasmissione Che tempo che fa, e della fortunatissima rubrica Cose che non vanno più di moda per D di Repubblica, Papi ha esordito nella narrativa con un romanzo che reinventa uno dei luoghi più fecondi del nostro immaginario, quello del «ritorno dei morti». Nel 2013 ha pubblicato Inventario sentimentale, nato dalla sua esperienza di tre anni alla rubrica del D di Repubblica.

Presentazione libri

Spazio Blue Train

Via Fratelli Rezzano

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