Quello che abbiamo perduto racconta chi siamo.
E a te quali cose mancano di più?
Al fruttivendolo piace fare conversazione mentre pesa i pomodori: «Ha notato che i ragazzini non portano più le scarpe con i lacci? Poi, sfido che non sanno allacciarsele». L’edicolante è turbato dalla scomparsa del portapacchi: «Secondo lei è perché abbiamo meno bagagli o bagagliai più grandi?». Il dentista, trapanando il terzo molare superiore sinistro, sospira: «Ma lo sa che io le rimpiango, le otturazioni d’oro?».
Per tre anni - racconta Giacomo Papi in Inventario sentimentale - ho scritto su D di Repubblica una rubrica intitolata Cose che non vanno più di moda (questo libro nasce così). Per tre anni ho ricevuto consigli, a voce e per lettera, via sms e per email. Posta pneumatica e sciolina, autostop e idrolitina, giornaletti porno e orologi a cucù: non c’è stato gesto, abitudine e oggetto scomparso o in via di estinzione di cui qualcuno non mi abbia pregato di scrivere. Avevo deciso di rivangare il passato, non di provocare un tumulto emotivo. Ma il rimpianto è una specie di droga, dà dipendenza. Se qualcuno, ispirandosi agli Alcolisti, fondasse la Nostalgici anonimi, sarebbe sommerso di richieste perché molti sarebbero entusiasti di sottoporsi a sedute di terapia di gruppo per imparare ad accettare la scomparsa delle cose.
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Questo libro è un inventario di assenze: ci sono portinai, benzinai, semafori, cinema porno, orologiai e stelle cadenti; ci sono matti di paese, bottoni e gomitoli di lana, giochi pericolosi, autostoppisti, autogrill e treni di notte, cartoline e lettere d’amore, almanacchi, cabine del telefono, pensioni, filande, spazzacamini, pompe funebri e cimiteri. C’è molto di quanto non c’è più. È un tentativo di descrivere il tempo in cui abitiamo partendo da quello a cui ha rinunciato. Ma la nostalgia non significa lamentarsi dei tempi che corrono contrapponendoli a un passato migliore. È un metodo per provare a capire quanto ci accade intorno, partendo dalla certezza di essere determinati, sempre, molto più da quanto è accaduto che da quanto è, oppure accadrà.
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Per noi tutto esiste in ritardo, prima di accadere. I libri che leggiamo per capire la realtà, la musica che ascoltiamo per sentirne il suono, i film che andiamo a vedere, eccitati all’idea di tenerci al passo con i tempi, gli abiti che indossiamo orgogliosi di essere alla moda, i leader che votiamo per migliorare il futuro sono progetti, intuizioni e invenzioni vecchi di anni. Come questa parola, che è presente ma è già stata scritta. Come questa pagina, già scritta, che sta per finire